stemma Valle San Nicolao
Stemma: di rosso alla banda ondata d'argento, alla sbarra dello stesso, poste in croce di S. Andrea, accompagnate in punta da un monte all'italiana di verde. Lo stemma è stato concesso dietro richiesta del Sindaco di Valle S. Nicolao l'11 marzo 1953 dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi su proposta del Preesidente del Consiglio dei Ministri Alcide De Gasperi.
Valle San Nicolao
Pavimentazione di fronte al Comune

IL TERRITORIO
Il territorio di Valle San Nicolao si stende nelle numerose frazioni disseminate nelle colline e nelle valli, ai piedi del monte Rovella e scende fino al fondovalle del torrente Strona, nella zona di Campore di Vallemosso, Vallangengo e Bioglio. Il monte Rovella fa da sfondo allo scenario di questa suggestiva località che conta, verso la direttrice di Campore, le frazioni Bertola, Franzoi, Ferrere. A ridosso della Rovella citiamo le frazioni Pizzoglio, Murazze e Grossa. I principali corsi d'acqua, che, da questo spartiacque, scendono verso nord al torrente Dolca, sono: il canale della Raja, che nasce presso Punta del Canalaccio; il rio Casogna che nasce presso Cime dell'Asnas; il canale Tene, che nasce presso punta Dormiolo.


NOTIZIE STORICHE
Etimologia: documentato come Sanctus Nicholaus, è un composto di valle e del nome del santo protettore della sua parrocchia.

Fino al 19 luglio 1624 Valle San Nicolao fece parte del vasto comune di Bioglio (Bedulium), cher comprendeva gli attuali comuni di Bioglio (Santa Maria), Piatto, Pettinengo, Vallanzengo, Camandona e Valle San Nicolao. Il 7 maggio 999 comparve ufficialmente per la prima volta il nume di Bedilium, citato successivamente in altri documenti ufficiali datati 1927 (imperatore Corrado II), 1054 (imperatore Enrico) e 1186 (pontefice Urbano III). Il 14 gennaio 1213 il camune acquistò le “alpi” della Val Sessera dalla badessa del monastero di Lenta. Dal 9 maggio 1243 il paese passò dal dominio della chiesa vercellese a quello del comune di Vercelli. Nel 1379 Valle San Nicolao fece atto di dedizione al Conte Verde e passò quindi sotto il dominio dei Savoia e sotto l'amministrazione della città di Biella. Le continue vessazioni amministrative biellesi generarono malcontento tra gli abitanti del paese, tanto che nel 1409 scoppiò una rivolta, fronteggiata dall'allora podestà di Biella, Guidero Gerbaldi, con mille uomini armati (anche di sacchi per riporre l'eventuale bottino). Tra i biogliesi capitanati dal podestà Guglielmo di Foscale, vi furono numerosi feriti ed anche un morto (Giovanni Gallo). Con editto del 24 dicembre 1621 del duca Carlo Emanuele I iniziò la scissione tra i vari cantoni. Nel 1722 Valle san Nicolao fu dato in feudo a Giuseppe Antonio Salvatore di Cuneo, il quale lo trasferì in data 12 dicembre 1747 al nipote Gaetano Donaudi, Successivamente passò ai Verdun di Cantogno.


UOMINI INSIGNI

CAUCINO ANTONIO, nato a Valle S. Nicolao il 13-3-183. Morto a Torino 12-12-1898. Avvocato pubblicista e giurista, meritò di essere chiamato in morte “Defensor Ecclesiae” per la profonda dottrina a tutela dei diritti della Chiesa di fronte alla legislazione laica.
MOMBELLO ORESTE (1879-1958). Sindacalista, presidente del Consiglio provinciale, esule politico, fu giornalista del quotidiano “Sempre Avanti” dell'emigrazione socialista in Francia. Direttore del “Corriere Biellese”, è autore di Sessant'anni di vita socialista.


LE CHIESE

Chiesa parrocchiale di S. Nicolao. Rettoria di origine medievale appartenente alla pieve di Santa Maria di Cossato, già citata in antichi documenti nel 1298, 1348 e 1440. In origine la chiesa era a due navate ricoperte da volta. Nel 1580 fu aggiunta la terza navata. Nel 1660, in seguito ad un crollo, si diede inizio alla ricostruzione totale dell'edificio nelle forme attuali a tre navate. Il campanile antico, di forma piramidale, e stato demolito dopo il 1630 e sostituito con l'attuale. Quest'ultimo fu sopraelevato nel 1720 dai mastri Bernardino e Carlo Polto. Di pregevole fattura i paliotti dell'altare maggiore e dei due laterali, eseguiti a fine marmo e finti intarsi dai fratelli “scaiolisti” Francesco e Cristoforo Solari.

Da “LA STAMPA” - Valsesia e Valsessera pag. 53. del 24 settembre 2015:
…La chiesa (parrocchiale) ha la prerogativa di conservare al suo interno un'antica reliquia, il corpo di un martire, che altri non è che San Tiburzio. La reliquia venne donata da Giovan Battista Mongilardi, medico secentesco, che ebbe un illustre paziente ossia il cardinale Federico Borromeo. Uno dei personaggi storici inseriti tra quelli d'invenzione, del famoso romanzo manzoniano – I Promessi Sposi -. Il medico, di antica famiglia di Valle San Nicolao, donò la reliquia alla chiesa, come risulta dagli inventari più antichi conservati nell'archivio parrocchiale.

Oratorio dei Santi Fabiano e Sebastiano. Eretto in frazione Ferrere, fu edificato nel XVI secolo ad un'unica navata con due cappelle laterali. Conserva il paliotto dell'altare in finto marmo e a finti intarsi, opera dei fratelli Solari.

Oratorio di San Bernardino. In frazione Brovato, fu costruito nel XVI secolo e terminato nel corso dell'Ottocento. E' caratterizzato da un'elegante facciata barocca e da un portico a serliana, aperto ai lati.


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Pagina realizzata nel mese di marzo 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, notizie tratte da:
– Tip. Lib. “UNIONE BIELLESE” Biella, Biellese Industriale, professionale, Commerciale, Artigianale, vol. 2° 1971.
- COMUNI DELLA PROVINCIA DI BIELLA, vol. III, collana a cura del Consiglio Regionale del Piemonte, NERO SU BIANCO Edizioni, aprile 2005.
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