stemma Donato
Stemma d’argento, all’albero di verde uscente dalla punta e sostenuto da due orsi al naturale affrontati controrampanti, ornamenti esteriori del Comune
Donato
Chiesa parrocchiale

IL TERRITORIO
Donato è posto al limite del Biellese, là dove la Serra dipartendosi dalla falda delmonte eleva il suo maestoso sipario sulla conca eporediese.. E' situato all'estremità sud occidentale del Biellese, al confine con il Canavese, sulla sinistra del torrente Viona e il suo territorio, da Pontije e da ceresito, si inerpica sempre più restringendosi, tra il t. Viona e il r. Grè, lungo le falde e i fianchi del Mombarone, fino a toccarne la cima. I principali corsi d'acqua sono: il t. Viona, che nasce poco sotto la Colma di Mombarone, separa Donato a ovest e a sud da Andrate, Chiaverano e Sala ed è afluente di destra dell'Elvo; il r. Grè che nasce dall'Alpe Grè (m.1440), sotto il Bric delle Paglie, separa a est Donato da Netro ed è affluente di sinistra del t. Ingagna. Presso la colma di Mombarone, nella Testa del t. Viona, sulla sinistra di quessti, si trova il lago Pasei (m. 2119).


NOTIZIE STORICHE

Etimologia: deriva dal nome latino di persona Donatus o dal nome latino di famiglia Donatius.

Nel Medio Evo, Donato faceva parte del Comitato di Vercelli e verso il 1000 passò ai Vescovi di Vercelli dai quali ebbero, prima del 1165, alcune parti di giurisdizione i Recagno e i nobili De Netro. Il 20 luglio 1165, il Vescovo di Vercelli investì Corrado Avogadro di Cerrione del luogo di Donato, che venne così a far parte del Consortile di Cerrione. Nel 1296, Simone Avogadro di Collobiano fece erigere sul costone principale della Serra, presso Donato, vicino a un lago di origine morenica, una munitissima torre detta “Torre della Bastia”. Lo scopo era di difendere le comunicazioni della Repubblica Vercellese con la Valle di Aosta. (...) La “Bastia” rimase salda una quindicina d'anni, malgrado varie rappresaglie da parte delle genti di Chiaverano e di Andrate. Fu poi distrutta dalle stesse genti.


PERSONAGGI

LUIGI DEANDREA (1846-1900). Dottore in Teologia e Scienze politico-sociali. Prevosto di Donato dal 1882 al 1895, fu in seguito rettore del Seminario di Biella, canonico della Cattedrale e rettore del Santuario di Oropa.
GIOVANNI BATTISTA BOTALLA CARLANTONIO (1896-1930). Pioniere dell'aviazione italiana. Pilota e collaudatore, partecipò a numerosi raid nelle città europee negli anni venti.


CHIESE

Chiesa Parrocchiale
Dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Posta su un poggio dominante la vallata, è caratterizzata da una facciata in mattoni a vista, sormontata da due campanili laterali e da un ampio portico. Le colonne in pietra del portico si trovavano all'interno all'interno della “ecclesiam de Donato”, citata in una bolla di Innocenzo III del 1207, ma certamente più antica. L'edificazione dell'attuale chiesa avvenne in due riprese. Nel 1796 furono costruiti il coro ed il presbitero. Nel 1889 iniziò la costruzione delle tre navate sulla preesistente chiesa romanica, che venne demolita due anni dopo.

Chiesa di San Grato
E' conosciuta anche come chiesa del Carmine. Le prime fonti che riguardano l'oratorio di San Grato risalgono al XVII secolo. All'inizio del secolo seguente fu ricostruita dalle fondamenta e divenne sede della Confraternita della Beata Vergine del Carmine.

Chiesa di San Giovanni Battista
In frazione Ceresito, risale all'inizio del XVII secolo. L'interno ospita una statua dell'Immacolata in legno dipinto e dorato scolpito verso la metà del XVIII secolo ed attribuibile allo scultore Flecchia.


LEGGENDA

Le Bore d' Jafé. Bore d' Jafé sono dette alcune caverne che si trovano sulle pendici del Mombarone a m. 1360. La leggenda popolare vuole che in queste caverne vi fosse molto metallo e che il segreto per estrarlo fosse posseduto da popolazioni straniere che si insediarono anticamente nella zona. Dopo molti tentativi, gli abitanti di Donato riuscirono a convincere gli stranieri a rivelare loro il segreto e, per invitarli alla confidenza, organizzarono in loro onore una festa. Nell'allegria generale però gli stranieri vennero derisi in quanto le loro mogli avevano piedi di mulo. Offesi da questo comportamento, gli stranieri se ne andarono senza rivelare il loro segreto.


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Pagina realizzata nel mese di marzo 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, notizie tratte da:
– Tip. Lib. “UNIONE BIELLESE” Biella, Biellese Industriale, Professionale, Commerciale, Artigianale, vol. 2° 1971
- COMUNI DELLA PROVINCIA DI BIELLA, vol. III, collana a cura del Consiglio Regionale del Piemonte, NEROSUBIANCO Edizioni, aprile 2005.
– EOS Editrice Novara, STEMMARIO CIVICO Biellese, Cusiano, Novarese, Ossolano, Valsesiano, Verbano, Vercellese.
- Gabriella Giovannacci Amodeo, Nuova Guida Biella & Provincia, Libreria V. Giovannacci, Biella, Stampa-Urbana, Vaprio d'Adda, MI, 1994
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