stemma Tavigliano
Stemma d'azzurro a due orsi al naturale affrontati su campagna di verde sostenenti un medaglione di rosso bordato d'oro e caricato da una fontana d'argento scorrente; sullo sfondo una catena di monti innevati ed in punta una pecora passante, rivolta, al naturale (Decr.Pres. 18 giugno 1962)
Tavigliano
Chiesa parrochiale

IL TERRITORIO
All'inizio della valle del Cervo, quando questa prende la configurazione che la caratterizza, al di sopra dell'abitato di Andorno, leggermente di dentro, Tavigliano si staglia in posizione collinare, adagiato sui dorsali che preludono alle rampe alpestri del Casto, del Pratetto fin su al Bocchetto Sessera. Ha due frazioni Sella e Causso. Dai confini di Sagliano Micca e di Andorno, poco sopra il fondovalle, dove si trovano le principali frazioni che lo compongono, scende, tra il contrafforte del M. Casto a est e il torrente Morezza a ovest, lungo i pascoli del versante sud dello spartiacque del Sessera e della Valle del corso superiore del torrente Strona di Mosso. Valicato lo spartiacque, nel tratto di cresta compreso tra il Monticchio e il Bocchetto Sessera, discende attraverso le Alpi Druetto Superiore e inferiore, fino alla sponda destra del torrente Sessera. I principali corsi d'acqua sono: il rio Morezza, affluente di sinistra del torrente Cervo, che nasce presso il Monticchio; con il corso superiore e parte di quello inferiore segna il confine con Sagliano Micca; il torrente Strona, uno dei principali affluenti di sinistra del torrente Cervo, nasce presso il Bocchetto Sessera; il torrente sessera scorre per un brevissimo tratto in confine con il territorio montano di Bioglio , sotto le Alpi Druetto.


NOTIZIE STORICHE
Etimologia: deriva dal nome romano di persona non bene identificato che potrebbe essere un derivato in-illus da octavius.

Anticamente faceva parte del territorio di Andorno, pertanto seguì le vicende di questo paese fino alla fine del XII sec., quando si eresse a comune indipendente. Nel 1721, separatosi dal feudo di Andorno, il nuovo feudo venne dato al Vassallo Giampietro Baronis, che assunse il titolo di Conte. Successivamente Tavigliano passò all'architetto Giuseppe Antonio Ignazio Agliaudi, da Carmagnola, nipote del Baronis, che assunse il nome di “Conte Giovanni Pietro Agliaudi Baronis di Tavigliano”.


CHIESE

Chiesa parrocchiale dedicata a S. Carlo Borromeo (1699). La chiesa, in stile juvarresco conserva nell'interno: il pulpito in legno scolpito, opera secentesca di Giuseppe Argentero; la porta maggiore (XVIII sec.) scolpita da Michelangelo Argentero; alcuni dossali d'altare scolpiti da P.A. Serpentiero cui viene attribuita anche la Via Crucis, dipinta su tela; tela raffigurante la Madonna delle Grazie opera cinquecentesca di Francesco di Gattinara.

Oratorio dedicato a S. Tommaso (fraz. Causso). E' una costruzione settecentesca che conserva un dossale di legno scolpito.

Oratorio dei Santi Lucia ed Antonio. E' una tipica costruzione del XVII sec., con facciata adorna di portico. L'altare ha un bel dossale in legno scolpito, esemplare dell'artigianato locale.

AFFRESCHI
Alcuni affreschi, si trovano sul muro di tre abitazioni: un gruppo del XVII sec. nella casa al n. 23 di via G. Gallo; un altro del XVI sec. nella casa al n. 41 della suddetta via; ed un altro del XV sec. nella casa al n. 58 della via Tomatti.


Il MONTE CASTO
In passato esisteva un insediamento stabile denominato Varda (guardia) sulla falda orientale del monte; ed è ipotizzabile, ed il nome sembra indicarlo, che potesse essere un posto di guardia del sottostante castello di Andorno, demolito su richiesta della comunità nel 1548.

PRATETTO
La località è nominata la prima volta il 28 dicembre 1347 quando Oliverio de Briatixia fu investito dal vescovo di Vercelli di terre “ubi dicitur in Prato Tecto” Pratetto. Racconta Alba Albertazzi: ”Pratetto non era una frazione, ma l'alpe di Tavigliano. E' una regione dove la gente del nostro paese ha le cascine, saliamo in primavera e fino a novembre non scendevano più con le mandrie".

BOCCHETTO SESSERA
E' il primo valico, a 1373 metri di altitudine, che si incontra lungo la via di comunicazione tra la valle del Cervo e la media valle Sesia, passando per l'alta valle Sessera. Lungo questa via, frequentata fin dal medioevo, non esistevano edifici fino al 1895 quando Enrico Machetto da Camandona costruì un serbatoio dal fontanile per allevarvi delle trote. Al Machetto subentrò, pochi anni dopo, per gestire una cantina, Eugenio Botto Steglia che in seguito acquistò altro terreno per ingrandire l'edificio e costruire la stalla. In seguito lo stabile fu ricostruito interamente ricavandone un albergo.


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Pagina realizzata nel mese di marzo 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, notizie tratte da:
- Tip. Lib. “UNIONE BIELLESE” Biella, Biellese Industriale, Professionale, Commerciale, Artigianale, vol. 2° 1971.
- EOS Editrice Novara, STEMMARIO CIVICO Biellese, Cusiano, Novarese, Ossolano, Valsesiano,Verbano, Vercellese
- Gabriella Giovannacci Amodeo, Nuova Guida Biella & Provincia, Libreria V. Giovannacci, Biella, Stampa-Urbana, Vaprio d'Adda, MI, 1994.
- Ugo Grosso-Roberto Sandri Giachino, Tavigliano e l'antica comunità di Andorno, EDIZIONI IERI E OGGI, Tipografia Botalla, Gaglianico BI, 2015.
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