stemma Ternengo
Stemma troncato d'oro e di rosso al primo la casaforte turrita al naturale al secondo alla gemella d'oro.
Ternengo
Castello

IL TERRITORIO
Ternengo sorge sulle colline che scendono da Pettinengo, delimitate a sud dalla Valle del torrente Riasco, e a nord est da quella del torrente Quargnasca, che lo separano dalle colline di Ronco, Piatto, Bioglio.


NOTIZIE STORICHE
Etimologia: il nome del paese è di origine Longobarda: infatti, la prima famiglia stabilitasi in questo territorio proveniva da Brescia ed il cognome era “TERNA”; aggiungendo a quest'ultimo il suffisso “ENGO” (possesso) nacque il nome TERNENGO”, vale a dire “PROPRIETA' DEI TERNA”.

Ternengo faceva parte nel Medio Evo, del Comitato di Vercelli. Passò poi sotto la signoria dei Signori di Casalvolone e da questi ai Gottofredo di Buronzo ed Avogadro di Valdengo, che avevano il titolo di Signore. Gli Avogadro edificarono un castello munito di torri, che rimase pressoché intatto fino alla fine del secolo scorso. La rocca di Ternengo è antica: fin dal 1300 gli uomini di Ternengo, Bioglio, Ronco, Pettinengo e Zumaglia, solevano radunarsi qui ad esercitarsi nelle armi per difendere i loro paesi dalle scorrerie dei signori di Masserano. Il castello odierno esiste dal 145, ma venne poi in buona parte restaurato. Col passare degli anni si giunse a Gerolamo Gromo, che ebbe il titolo di Conte di Ternengo il 10 marzo 1617. Il feudo resto fino all'estinzione di questo nobile casato biellese. Il 7 agosto 1743, fu investito Giovanni Ercole Gromo ed il maggio 1763, Giuseppe Tomaso Renato di Giovanni Ercole.


UOMINI ILLUSTRI

BEATO GIOVANNI GROMO, dei signori di Ternengo. Fu arcidiacono di Ivrea, arciprete di Vercelli, vicario generale della Diocesi di Torino, consigliere (1455) e primo limosiniere della Duchessa Jolanda di Savoia, fondatore dei Gerolamiti.
Corresse il “Breviarium Eusebianum” del Biandrate, stampato poi a Vercelli nel 1504; istituì con il vescovo Bonivardo, presso il Seminario, un Collegio detto degli Innocenti, per educare sei giovanetti nel canto e diede loro la sua casa con vari beni. Fu sepolto nella capopella di San Gregorio del duomo di Vercelli da lui edificata.


CHIESE

Chiesa parrocchiale dedicata a S. Eusebio. L'attuale è un rifacimento (del XVII sec.) di una costruzione assai più antica, La chiesa venne ridecorata nel 1956 da Bertagnolio cui si deve anche il restauro della facciata. Bernardino Lanino dipingeva nel 1534 una pala d'altare raffigurante la Madonna coi SS: Giovanni e Rocco; l'opera rimasta a lungo nella chiesa, venne poi venduta alla Galleria Sabauda di Torino.

Oratorio dei SS: Fabiano e Sebastiano. E' una modesta costruzione del XVI sec. All'interno è conservata l'icona centrale, dipinta da G. Antonio Restelli di Cellio nel 1775.

CURIOSITA' CULINARIA
Antica usanza di consumare il “salariun” o il “salargnun” o brussu”, come viene chiamato in altri paesi del Biellese. Si ricavava in questo modo: tutti gli avanzi di vecchio formaggio, specie quello piccante, erano mescolati assieme in un recipiente di terracotta; vi si aggiungeva aglio, e a volte aceto o grappa, peperoncino rosso, sale e pepe in abbondanza e chi più ne ha, più ne metta. Lasciato così a macerare, il formaggio si uniformava, indurendosi. Veniva consumato poco alla volta e. dato il sapore assai piccante, doveva essere innaffiato con del buon vino.


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Pagina realizzata nel mese di marzo 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, notizie tratte da:
- Tip. Lib. “UNIONE BIELLESE” Biella, Biellese Industriale, Professionale, Commerciale, Artigianale, vol. 2°, 1971.
- COMUNI DELLA PROVINCIA DI BIELLA, vol II, collana a Cura del Consiglio Regionale del Piemonte, NEROSUBIANCO Edizioni, aprile 2005.
- Gabriella Giovannacci Amodeo, Nuova Guida Biella & Provincia, Libreria V. Giovannacci, Biella, Stampa – Urbana, Vaprio d' Adda, MI, 1994.
- Lorella Cav. Torelli, TERNENGO, un piccolo paese adagiato sulle colline biellesi, www.biellaclub.it (digit.cultura-libri)
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