stemma Sordevolo
Stemma: di rosso alla croce d'argento (Consegnamento 1614).
Sordevolo
San Grato

IL TERRITORIO
I territorio confina con Muzzano, Graglia, Pollone, Occhieppo Superiore, Biella e Lilianes in Valle d'Aosta. E' definito comune montano poiché spazia dai 580 m. della Frazione Rubiola ai 2337 del Monte Mucrone. La parte ovest del territorio comunale è delimitata dal torrente Elvo le cui acque sono alimentate da numerosi ruscelli. Il centro abitato è situato nella parte bassa del paese cioè da Rubiola fin sotto il colle si S. Grato sfruttando al massimo la superficie disponibile. Ha due frazioni: Rubiola e Verdobbio


NOTIZIE STORICHE
Etimologia: da sorda (sorgente) da cui deriva l'aggettivo surdibulus, o da surgibulum che significa sempre sorgente. Secondo altri potrebbe derivare da super elvum, sopra l'Elvo, il torrente che attraversa il paese.

Il primo documento che cita Sordevolo risale all'827 dopo Cristo unitamente ad altri paesi facenti parte della giurisdizione civile dei Vescovi di Vercelli. Sul finire del 1500 si danno, come altre città e paesi, gli “Statuti comunali”, approvati dal Duca Emanuele Filiberto. Il 1600 è un tempo portatore di gravi difficoltà a causa del contagio della peste del 1629/1630 e nella carestia del 1649/1650 che decimerà la popolazione e gli animali causando forti incertezze economiche soprattutto per la popolazione meno abbiente. Nel 1636 nasce un Ente pio chiamato “Monte di pietà” dove le persone in difficoltà portavano i loro pegni in cambio di denaro.


LA TRAPPA
Nel 1700 la Famiglia Ambrosetti, ormai molto affermata nell'industria e nel commercio laniero e in possesso di ingenti proprietà nel centro abitato e in montagna, decide di costruire un grande edificio a circa 1000 m. in località Vaneto, pensando di adibirlo a Convento dei P. Passionisti. In seguito dopo il parere negativo del Comune e della Parrocchia, questo edificio venne utilizzato per la lavorazione di alcuni tipi di lana e nel 1797 venne acquistato dai Trappisti i quali vi rimasero per 6 anni e dalla loro breve ma significativa permanenza deriva il nome attuale “Trappa di Sordevolo”.


CHIESE

Chiesa Parrocchiale. L'attuale edificio è stato costruito verso il 1580 in sostituzione di una piccola chiesa di origine medioevale, nel 1667 è stato rinnovato e cambiato l'orientamento per volontà del Conte Gregorio Gioanino Bruco.

Confraternita di Santa Marta. E' sorta agli inizi del 1500 al posto di un'altra piccola chiesa per volontà dei confratelli di S. Marta. L'interno della chiesa è ad un'unica navata con volta a botte dipinta e contiene la grandiosa macchina dell'Altare Maggiore e altri 6 altari laterali. Verso la metà del 1600 venne costruito il meraviglioso coro con stalli lignei finemente scolpiti e arricchito da due preziose tele. Il Coro e la Sacrestia ora sono diventate il “Museo della Passione”.

Chiesa di San Francesco a Rubiola. Costruita verso il 1626/1627 grazie alla volontà degli abitanti di questo Cantone al posto dell'Oratorio. Al suo interno è conservata l'antica statua lignea del Santo collocata al centro dell'altare maggiore. (16)


LA “PASSIONE DI SORDEVOLO”

La rappresentazione della Passione viene fatta s uno spiazzo, all'ingresso del paese, a destra della strada proveniente da Pollone, si ripete periodicamente, e vi prendono parte uomini e donne del paese. Il Conte Delfino Orsi, nella rappresentazione del 1891, riscontrò che il testo di Sordevolo corrispondeva sostanzialmente a quello che si recitava a Roma dalla Compagnia del Gonfalone., di cui era autore principale il fiorentino Mons. Giuliano Dati morto nel 1523.


PERSONAGGI INSIGNI

BONA BASILIO (1848-1915) scoprì le leggi su tessuti simili.
BONA EUGENIO (1854-1913) grande industriale, deputato del Collegio di Biella dal 1906 al 1909, fondatore dell'Istituto Commerciale di Biella, che porta il suo nome.

LEGGENDA
La popolazione di Sordevolo pensava che le masche (streghe) si riunissero di sera sul Colle di S. Grato, attorno ad un pino, oppure a Parèur gros. Sempre secondo la tradizione locale, cinque erano gli spiriti che preferivano riunirsi colà: el Ghignarèul, che rideva sempre, el Spiatscè che sculacciava i bambini, el Folèt che faceva lo sciocco, la Mulètta che faceva le trecce alla criniera ed alla coda dei cavalli nella scuderia, el Karke' che premeva accoccolato sul petto, nelle notti insonni per cattivi sogni.


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Pagina realizzata nel mese di marzo 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, notizie tratte da:
- Tip. Lib. “UNIONE BIELLESE” Biella, Biellese Industriale, Professionale, Commerciale, Artigianale, vol 2° 1971.
- EOS Editrice Novara, STEMMARIO CIVICO Biellese, Cusiano, Novarese, Ossolano, Valsesiano, Verbano, Vercellese.
- Gabriella Giovannacci Amodeo, Nuova guida Biella & Provincia, Libreria V. Giovannacci Biella, Stampa Urbana Vaprio d'Adda – MI, 1994.
- Silvio Mossetti, RELAZIONE SUL COMUNE DI SORDEVOLO, anno 2006.
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