TERRITORIO
Il territorio di questo comune, da un ampio terrazzo (dove sorge il centro e la frazione Fiario), delimitato dall'Elvo e dalle colline di Sordevolo e di Pollone, (verso queste ultime si trova la frazione di Galfione), scendenti dal contrafforte del M. Mucrone e del M. Muanda, si affaccia a est nella valle del torrente Oremo, dove confina con Biella, mentre a sud-ovest risale il corso dell'Elvo fino al Roc delle Fate; compreso tra Sordevolo e Pollone, sfugge attraverso la strettoia di Verdobbio e ascende con una lunga e stretta striscia verso nord ovest, lungo le pendici del M. Muanda fino a toccarne la cima. Il torrente Elvo scorre sul lato meridionale e lo separa da Muzzano e da Occhieppo Inferiore. Il torrente Romioglio, affluente di destra dell'Oremo scende da Pollone ed entra nel territorio di Occhieppo Superiore presso la strettoia di Verdobbio, lo attraversa con il corso medio ed esce a sud est verso Occhieppo Inferiore.
NOTIZIE STORICHE
Etimologia: potrebbe derivare dal nome romano Octavius, collegato a sua volta a Aucus e Aucius. Secondo alcuni potrebbe essere un nome composto da Aucus e clapus mucchio di pietre, e a clapos che designa un moto a luogo.
In epoca medioevale, fu proprietà dei Vescovi di Vercelli e dovette subire le angherie del Vescovo Giovanni Fieschi.
Verso la metà del sec. XII fu costruito un castello per difesa contro le scorrerie dei Canavesi. Di esso resta una torre quadrangolare, che riattata ed elevata a maggio altezza serve ora da campanile alla chiesa parrocchiale della Villa.
I Vescovi di Vercelli successivamente lo infeudarono ai Bondonni, ai Dal Pozzo ed agli Avogadro. Nel 1387 passò a Casa Savoia. Dopo alterne vicende ed invasioni, nel 1619 Carlo Emanuele I concesse il paese a Giovanni Aurelio Arborio di gattinara; nel 1722 venne venduto a Lorenzo Lodovico Bombelli.
UOMINI INSIGNI
BERIZZI PIER GIUSEPPE (1824-1873). Dottore in teologia e filosofia, scrittore e poeta.
CANOVA PIETRO ANTONIO . Dottore in legge; segretario del Ministro Bogino; Intendente generale delle Gabelle.
MOSCA CARLO BERNARDO (1792-1867) ingegnere e senatore. Fece i primi studi a Biella, a casale Monferrato e li terminò al Politecnico di Parigi. Nel 1814 fu chiamato a Parigi per la difesa della città minacciata dagli eserciti dell'Europa unita contro l'impero di Napoleone.
Nel 1818, fu eletto ingegnere capo della provincia di Torino, primo architetto di Re Carlo Alberto, ispettore del genio civile.
CHIESE
Chiesa parrocchiale dedicata a Santo Stefano. L'attuale è una ricostruzione settecentesca della precedente secentesca. Della vecchia chiesa restano ancora l'abside laterale sinistra, tutta affrescata e la parte inferiore del campanile.
Nell'interno sono conservate diverse opere: l'altare di San Giuseppe XVII sec., l'altare del Rosario XIX sec., la “Via Crucis”, pregevole opera settecentesca di Antonio Serpentiero di Sagliano.
Oratorio di Santa Elisabetta. Costruzione del XVI sec. Il campanile è una delle opere barocche più eleganti del Biellese.
Oratorio della beata Vergine delle Grazie (Frazione Fiario). Eretto nel XVII sec., verso la fine dello stesso secolo venne ampliato con la costruzione della cappella del S. Crocefisso.
Chiesa parrocchiale di Galfione. Dedicata a S. Antonio Abate. Nell'interno vi è un pregevole pulpito settecentesco.
VILLA MOSSA
Ex palazzo Guarneri poi lascito Caraccio. Edificio del XVII-XVIII sec. con la scuderia, il colonnato, la facciata con arcate dipinte che dà nel giardino interno e. nella zona Sud – Ovest, una elegante torretta terminante con una balaustra in pietra.