stemma Mezzana Mortigliengo
Stemma partito: il PRIMO, di rosso, al leone d'oro, coronato dello stesso; il SECONDO, d'oro al monte all'italiana di tre colli, di verde, fondato in punta, sostenente il falcone di nero, con la testa rivoltata, con la zampa destra alzata, esso falcone accompagnato in capo dallo scaglione di azzurro, caricato da cinque stelle di sei raggi, d'oro.
Mezzana Mortigliengo
Museo laboratorio - Fraz Mino, 1999

IL TERRITORIO
Il territorio, dall'Oratorio di S. Rocco di Montaldo e dal Bric Cavallino discende gradatamente in un susseguirsi di superbi panorami, attraverso le frazioni Ubertino, Bonda, Ramazio, Mino, Fangazio, fino a Mondalforno, Cerreja, Sola e alla fresca valle formata del rio Ostola e dal rio Ciliaga. A nord ovest sconfina per breve tratto nella valle del Ponzone; a est risale sulla riva sinistra dell' Ostola lungo le aride “Rive Rosse” di Curino. I principali corsi d'acqua che lo attraversano sono: il torrente Ostola, che scende da Soprana e per buon tratto del suo corso superiore, segna il confine con Soprana prima, con Casapinta poi; il rio Cigliaga, affluente di destra del torrente Osttola, che scende da Strona, e con il corso medio e inferiore segna il confine con Strona e Casapinta.


NOTIZIE STORICHE

Etimologia: una leggenda vuole che il nome Mortigliengo sia derivato dallo stragrande numero di morti che sarebbero caduti nel suo territorio, in occasione di un'antica dimenticata battaglia.

Secondo lo storico biellese Dionisotti, nel 101 a.c. ci fu una strage dei Cimbri compiuta dai Romani sotto il console Mario nei “Campi Raudii”. La strage come conferma anche Plinio, causò 150.000 morti e 70.000 prigionieri. Dopo questa strage, il territorio, coperto di cadaveri, fu chiamato “foresta dei morti” e quindi Mortigliengo. In epoca medioevale il paese fece parte del Comitato di Vercelli, e con diploma imperialee del 962, passò nelle mani di Ajmone, conte di Vercelli. Nel XIII sec. si eresse a comune autonomo comprendendo i territori di Mezzana, Soprana, Crosa, Strona, Casapinta. Dopo le invasioni di Fra Dolcino all'inizio del XIV sec., la sottomissione a casa Savoia ( nel 1379) ed altre vicissitudini, il paese trovò la tranquillità. Nel 1619 il feudo passò a Giovanni Wilcardel de Fleury, cui veniva concesso il titolo di marchese. Soppresso il marchesato, per volere regio, sel secolo successivo , il feudo fu dato in contea a Gian Giacomo di Giacomo Audifredi. Nel XVIII sec. Mezzana Mortigliengo scelse la via della libertà.


CHIESE

L' antica chiesa del Mortigliengo dipendeva dalla Pieve di Cossato. Nel 1185, si era già staccata da Cossato e formava parrocchia con Mosso e Veglio Mosso.. Verso la fine dell sec. XII, si staccava anche da Mosso e diventava indipendente. Il Mortigliengo fu la prima parrocchia con Pieve sorta nel Biellese.

Oratorio di San Rocco con affreschi del pittore Daniele De Bosis, nell'abside.
Oratorio di S. Antonio in frazione Cerreja con affreschi del 1600.


PERSONAGGI ILLUSTRI

MACIA OTTAVIO, segretario di Stato; Consigliere del Duca Carlo Emanuele II nel 1666.
UBERTINI GIUSEPPE (1859 – 1916), mazziniano. Diresse il settimanale La Sveglia, organo della democrazia biellese.


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Pagina realizzata nel mese di marzo 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, notizie tratte da:
- Tip. Lib 2UNIONE BIELLESE” Biella, Biellese Industriale, Professionale, Commerciale, Artigianale, vol 2° 1971.
- EOS Editrice Novara, STEMMARIO CIVICO Biellese, Cusiano, Novarese, Ossolano, Valsesiano, Verbano, Vercellese.
- Gabriella Giovannacci Amodeo, Nuova Guida Biella & Provincia, Libreria V. Giovannacci, Biella, Stampa-Urbana, Vaprio d'Adda. MI, 1994.
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