stemma Sala Biellese
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Sala Biellese
Santuario della Madonnina

IL TERRITORIO
Il Comune di Sala Biellese è situato sui cordoni morenici mediani della Serra delimitato a nord dal corso medio del torrente Viona, che lo separa da Donato e da Mongrando, e a sud dal Rio Finale e dal corso superiore del Rio Della Valle, che lo separa da Torrazzo. Poco dopo San Grato si trova il piccolo lago Lisello di origine morenica. A nord di questo laghetto si trovano le sorgenti del torrente Olobbia, affluente di destra dell'Elvo.


NOTIZIE STORICHE
Etimologia: la prima parte del nome deriva dal longobardo sala che significa corte o casa di campagna. La specifica identifica la zona.

Sala trovasi indicata in documenti del sec. XI. Con diploma 1191 l'imperatore Arrigo VI la confermava al Vescovo di Vercelli. Un importante episodio della sua storia è legato all'attività di tessitura di canapa e lino ed è ricordato come “i fatti di Sala”. Il 4 febbraio 1896 ci fu una dimostrazione al limite della sommossa contro una tassa sui telai, annunciata anche se, pare, non ancora deliberata. La popolazione, comunque, scese in piazza a protestare. Il timore dell'amministrazione, che fece intervenire la forza pubblica, e l'agitazione dei membri di questa che, a qualche lancio di pietre, risposero sparando, provocarono tre morti ed un processo che si tenne a Torino contro 32 salesi; l'efficace e teatrale difesa dell'avvocato Guelpa portò all'assoluzione di tutti gli imputati. Il 5 maggio 1914 nasce Dario Baudrocco che realizzerà il Monumento ai Caduti nella piazza comunale. Importante nella storia di Sala è il ruolo svolto dal paese al tempo della Resistenza. Durante questo periodo il paese fu sede del comando partigiano ed ivi era installata “Radio Libertà”. Il 2 febbraio 1945 a Torrazzo e Sala si scatenò una violenta battaglia tra le forze garibaldine e nazi-fasciste. Rimasero uccisi il Parroco di Sala Don Tarabbo e il comandante della CLXXXII brigata Pietro Camana (Primula. Conseguentemente a quella battaglia i nazi-fascisti riuscirono a conquistare ed occupare Sala.


CHIESE

Chiesa parrocchiale dedicata a S. Martino. L'attuale costruzione è un rifacimento settecentesco di una precedente costruzione romanica, di cui tuttavia restano numerosi ed interessanti affreschi. Nell'interno: balaustra di marmo e pietra, scolpita nel 1779 da Carlo Guglielminotti.

Santuario della Madonnina. Fu dapprima un semplice pilone con l'immagine dell'Annunziata. La tradizione ne spiega l'origine, narrando come circa l'anno 1090, fervendo la guerra tra Spagna e Francia, un distaccamento di soldati spagnuoli, passando per questa regione, allora scarsa di abitazioni, si trovò mancante di viveri: i soldati, stanchi dalla fatica e dalla fame, si davano alla disperazione. Il Comandante, riflettendo che ricorreva quel giorno la festa dell'Annunciazione di Maria, gran protettrice della Spagna, la pregò di soccorso; e la preghiera fu esaudita, arrivando da varie parti provviste di viveri, che il Comandante ritenne una grazia della madonna, e, prima di partire, diede ordine e denari perché vi fosse eretto un Pilone dedicato all'Annunciazione. Questo sorse; e vi rappresentò il mistero dell'Annunciazione il pittore Gaspare Cruz, l'anno 1494. Dopo due fatti avvenuti negli anni successivi fu innalzata una cappelletta, nel 1715 si costrusse il coro che racchiude tutto il Pilone, la navata di mezzo ed una sacristia, nel 1854 fu costruita la navata sinistra, nel 1862 la destra, nel 1877 fu aggiunta una cappella, infine l'atrio e l'abitazione del custode. Narra la storia di grazie operate a favore soprattutto dei bambini, sui quali viene invocata la protezione della “Madonna di Sala”.

Badia dei S.S. Salvatore e Giacomo della Bessa (resti). Fu fondata verso il 1083 da Rainero I, probabilmente degli Avogadro di Cerrione. Il I° marzo 1089, nel Palazzo Vescovile di Vercelli, presente l'Imperatore Enrico IV, fu investito il primo Abate, Ingalmanno. Nel 1806, in seguito alle leggi napoleoniche, fu soppressa; i suoi beni confiscati venduti all'asta. I monaci dell'abbazia furono dei veri pionieri nel campo della chirurgia; fin dal 1225 infatti era stata istituita, nel loro ospedale di Santhià, una Scuola di Flebotomia e Chirurgia. Divenuta Commenda nel XIV sec. l'abbazia venne abbandonata dai monaci.


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Pagina realizzata nel mese di marzo 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, notizie tratte da:
- Tip. Lib. “UNIONE BIELLESE”, Biella, Biellese Industriale, Professionale, Commerciale, Artigianale, vol. 2° 1971.
- COMUNI DELLA PROVINCIA DI BIELLA, vol. II, collana a cura del Consiglio Regionale del Piemonte, Nero su Bianco Edizioni, aprile 2005.
- EOS Editrice Novara, STEMMARIO CIVICO Biellese, Cusiano, Novarese, Ossolano, Valsesiano, Verbano, Vercellese.
- Gabriella Giovannacci Amodeo, Nuova Guida Biella & Provincia, Libreria V. Giovannacci, Biella, Stampa-Urbana, Vaprio d'Adda, MI, 1994.
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