stemma Piatto
Stemma d'azzurro alla cornucopia d'argento posta in banda traboccante di frutta al naturale ed accostata in capo a tre api d'oro dal volo spiegato ordinate in fascia.

IL TERRITORIO
Sorge sulla sinistra del T. Quargnasca, tra verdi boschi, frutteti e vigne, che fanno cornice alle sue frazioni e alle sue case. La strada che sale verso Bioglio, provenendo dalla Statale dei Laghi, alla deviazione per Valdengo, percorre il paese in lungo lasciandosi ai lati le balze agresti che sono una caratteristica tipica forse meno nota, della ridente località. Una quindicina sono le sue frazioni tra le quali ricordiamo Prati, Borgonuovo, Serralunga, Grangia, Baraggi, Vietto, Forno, Lora. E' probabilmente una delle zone biellesi poco conosciute sotto l'aspetto collinare in contrasto, qui, con la sua etimologia. Degno di rilievo il fatto che la località Bielmonte, sulla panoramica Zegna è territorio comunale di Piatto; quelle Alpi erano infatti un tempo chiamate Monte Marca (mt. 1500, famosa per gli sport invernali). Il principale corso d'acqua è il torrente Quargnasca che scende da Pettinengo e lo attraversa da nord a sud est.


NOTIZIE STORICHE
Etimologia: attestato come Platus, vicino al dialetto Piaatus, con richiamo alla posizione del paese su una pianura.

Piatto fece parte del Comune di Bioglio fino al 19 luglio 1624. In tale data, valendosi dell'Editto del Duca Carlo Emanuele datato 24 dicembre 1621, chiese ed ottenne di erigersi a Comune indipendente. Come feudo apparteneva nel Medio Evo agli Avogadro di Quaregna che eressero a Piatto una casa forte. L'otto agosto 1404 gli Avogadro consegnarono Piatto al Conte Amedeo VIII di Savoia, e da questi lo ricevettero a titolo di feudo. Piatto, smembrato dal feudo di Bioglio, veniva infeudato il 10 febbraio 1723 a Gio. Pietro Lovera, consignore di Castiglione Falletto, con il titolo di Conte. I Falletto lo tennero fino alla soppressione della feudalità.


CHIESE

Chiesa parrocchiale dedicata a S. Michele. La chiesa è una costruzione settecentesca della precedente romanica. Pregevoli sono nell'interno, l'altar maggiore in marmi policromi ed una cinquecentesca icona, di scuola vercellese, raffigurante la madonna col Bambino, S. Giovanni e S. Michele (nella cappella del battistero). Il suo campanile è un tipico esempio di architettura romanica, alleggerito da monofore e bifore, con decorazioni ad archetti a tutto sesto in pietra. La parte superiore venne costruita nel XVIII sec.

Oratorio di S. Bernardino. Eretto alla fine del XVI sec. l'oratorio subì rifacimenti nel XVIII sec.; di quest'epoca è appunto la costruzione del coro.. La parte più antica di questa chiesa serve ancor oggi da cappella, mentre quella più nuova è adibita a camera mortuaria del vicino cimitero.



Cliccando sul nome del comune si accede alla sua scheda dettagliata
Pagina realizzata nel mese di marzo 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, notizie tratte da:
- Tip. Lib. “UNIONE BIELLESE” Biella, Biellese Industriale, Professionale, Commerciale, Artigianale, vol. 2° 1971.
- EOS Editrice Novara, STEMMARIO CIVICO Biellese, Cusiano, Novarese, Ossolano, Valsesiano, Verbano, Vercellese.
- Gabriella Giovannacci Amodeo, Nuova Guida Biella & Provincia, Libreria V. Giovannacci, Biella Stampa-Urbana, Vaprio d'Adda – MI, 1994
Biellaclub.it offre una panoramica sul biellese. E' un grande archivio che si migliora nel tempo. Tutto il materiale è pubblicato gratuitamente. Il nostro unico obiettivo è di valorizzare il biellese. Tutti possono aderire al progetto e collaborare.


Credits
questo sito appartiene a chiunque abbia contribuito alla sua crescita nel tempo. E' utile e gradita qualsiasi collaborazione, anche solo occasionale. Per contattarci o inviare materiale: biellaclub@gmail.com