stemma Valle Mosso
Stemma: di rosso alla sbarra d'azzurro ondata e caricata da una ruota d'oro dentata di sette; nel cantone sinistro del campo un albero di verde sradicato.
Valle Mosso
Contrasti

IL TERRITORIO
Il centro abitato di Vallemosso, sorge nel fondovalle del T. Strona, incassato tra i declivi dei monti che scendono a nord da Veglio, Pistolesa, Mosso S. Maria e a sud del monte Rovella. Altre frazioni si adagiano sulle colline che si stendono ad est verso il Mortigliengo e a nord raggiungono Trivero e Mosso S. Maria. Sullo spartiacque tra il Ponzone e lo Strona, all'incrocio delle strade di Trivero, del Ponzone di Strona e di Vallemosso, attorno al massiccio campanile pendente della Chiesa Parrocchiale, sorge il centro di Crocemosso. Il principale corso d'acqua è il torrente Strona, che lo attraversa da nord ovest a sud est. A sud est con Valle S. Nicolao (destra) e Strona (sinistra).


NOTIZIE STORICHE
Etimologia: il toponimo in un primo momento Valle Inferiore Mosso per essere distinto da Valle Superiore Mosso, perse in seguito la denominazione centrale Inferiore.

La presenza romana nel territorio è documentata dal ritrovamento di monete argentee del III sec. d.C. Nei pressi della frazione Campore. La scoperta (marzo 1946) è stata di notevole importanza perché rappresenta il primo ritrovamento di antichità nel periodo romano nella valle di Mosso. Le monete di Claudio il Gotico (269-270 d.C.), in ottimo stato di conservazione in mostra al Museo di antichità di Torino, dimostrano che l'urna che le conteneva non deve essere stata sepolta molto dopo il 270 d.C. La storia Medioevale di Valle Mosso è inizialmente legata a quella del feudo di Mosso Santa Maria, possedimento dei vescovi di Vercelli dal X al IX secolo, che nel 1394 passò, con Masserano, alla famiglia Fieschi, da cui si staccò nel 1618. Nel 1720, con la soppressione del marchesato di Mosso, il borgo fu eretto contea in favore di Giovanni Antonio Picone. Nel 1742 il paese si eresse a comune indipendente in seguito alla scissione da Mosso. Le condizioni di vita della popolazione non erano floride: le terre a malapena davano prodotti sufficienti per sostentamento e la produzione agricola era limitata., l'allevamento e la pastorizia erano le massime attività locali e pertanto divenne indispensabile incrementare altre attività. La più importante di queste fu l'arte della lana. Inizialmente praticata per usi familiari, la lavorazione iniziò ad espandersi nel XV secolo anche nelle terre vicine per la buona qualità del prodotto e i costi contenuti. Con l'istituzione del nomadismo dei commercianti lanieri, la produzione si ampliò ancora fino a raggiungere, nel XVII sec., rinomanza europea. Nel 1816 un mossese introdusse le prime macchine tessili: è l'avvio della grande industria laniera che crescerà con un ritmo unico, dando vita a grandi dinastie industriali.


PERSONAGGI ILLUSTRI

CARTOTTO ERCOLE (1889-1846). Emigrò negli Stati Uniti dove lavorò come filatore di seta, coltivando allo stesso tempo lo studio del disegno. Completò la sua cultura artistica presso l'Accademia di Boston.
CERRUTI VALENTINO (1850-1909). matematico insigne, accademico linceo e Senatore
SELLA EMANUELE (1879-1946) Economista, storico e poeta. Rettore Magnifico dell'Università di Genova. Accademico Linceo. Fu uno degli uomini più rappresentativi del biellese.


LE CHIESE

Chiesa dedicata a S. Eusebio. Iniziata nella prima metà del XVII sec. venne completata successivamente. L'altare maggiore del '700 in marmo, venne rifatto nel 1958, mentre la balaustra, in marmi policromi, venne scolpita da Carlo Gerolamo Argenti nel 1727.

Oratorio di S. Rocco. E' un'ampia costruzione del XVII sec preceduta da atrio. Nell'interno sull'altare di marmo , fa spicco un'icona secentesca, con cornice in legno.

Oratorio di S. Pietro. Eretto in fraz. Cravello, conserva ancor oggi l'aspetto tipicamente secentesco, con altare in massoneria ed un'antica icona raffigurante la madonna del Rosario coi SS. Pietro e Filippo Neri.

Oratorio dell'Immacolata. Costruito alla fine del XVI sec. venne completamente rifatto nelle forme attuali, nel XVII sec., con altare in massoneria e piccolo campanile. L'icona, secentesca, rappresenta l'Immacolata coi SS: Daniele, Pietro e Bernardino.

Chiesa parrocchiale di Croce Mosso dedicata ai SS. Antonio e Bernardo. Eretta nel XVIII sec. la chiesa ha la facciata preceduta dal portico ed adorna di alcuni affreschi, opera di Crida e Aluffo. Pregevoli,internamente, sono: l'altare maggiore in marmi policromi (XVII sec.; il pulpito in legno scolpito, sempre del XVIII sec.

Il campanile
Il centro abitato di Vallemosso sorge tra i declivi dei monti che scendono a nord da Veglio, Pistolesa, Mosso e a sud dal monte Rovella. Nel territorio valmossese una frazione di particolare interesse è quella di Crocemosso. In questa frazione c’è la chiesa di Sant’Antonio, la quale ha la particolarità di avere il campanile “pendente”.

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Pagina realizzata nel mese di marzo 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, notizie tratte da:
- Tip. Lib. “UNIONE BIELLESE” Biella, Biellese Industriale, Professionale, Commerciale, Artigianale, vol. 2° 1971.
- COMUNI DELLA PROVINCIA DI BIELLA, vol. III, collana a cura del Consiglio Regionale del Piemonte, NEROSUBIANCO Edizioni, aprile 2005.
- Gabriella Giovannacci Amodeo, Nuova Guida Biella & Provincia, Libreria V. Giovannacci, Biella, Stampa-urbana, Vaprio d'Adda-MI,1994.
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