Prima che arrivassero le condutture, l'acqua dei pozzi veniva usata come acqua potabile. Non siamo in epoche remote, fino a pochi decenni fa la popolazione biellese utilizzava pozzi e torrenti. Alla fine del XIX° secolo lo sviluppo della medicina, ed in particolare della microbiologia, chiarirono la correlazione tra il livello igienico dell’acqua e il proliferare di alcune malattie. Nel territorio biellese, ricco di corsi d'acqua di montagna, si iniziò a progettare le condutture che avrebbero portato l'acqua potabile a Biella e nei vari comuni


1891 - IGIENE DELLA CITTÀ DI BIELLA

Tratto da La Tribuna biellese del 25/10/1891 https://www.giornalidelpiemonte.it/dettaglio.php?globalId=giopiens;3652776;1

L’amministrazione comunale ebbe una felice idea facendo mettere su tutte le cantonate della città degli avvisi raccomandanti alla cittadinanza di far bollire l’acqua potabile per uccidere i batteri della febbre tifoidea che alcuni asseriscono esistere in essa […] Tutto ciò avrebbe però dovuto immediatamente susseguito da una ispezione minuta, generale circa la nettezza e l’igiene delle case. Ma sembra che a ciò non si sia pensato giacché ancor in oggi chi entra nella nostra città sia dalla via Umberto che dalla via Garibaldi gli è necessario turarsi le narici tanto sono puzzolenti le esalazioni di parecchie case. Gli alberghi poi continuano come prima ad accumulare il letame nelle stalle e nei cortili. I pubblici orinatoi non solo non vengono muniti di un getto perenne d’acqua che li mantenga puliti; ma non vengono neppure lavati con acqua clorata od altro disinfettante […] in materia d’igiene la nostra città è in piena anarchia.

1892 - L'INAUGURAZIONE DELL'ACQUA POTABILE A CAVAGLIÀ

Tratto da La Tribuna biellese del 24/03/1892 https://www.giornalidelpiemonte.it/dettaglio.php?globalId=giopiens;3652555;1

Numerose furono le Autorità che intervennero alla festa […] Dopo il tradizionale vermouth servito nella casa comunale, ebbe luogo l'inaugurazione dell'acqua potabile. L’importanza dell’opera che oggi si inaugura è riprodotta in una frase che l’ufficiale sanitario recò nell’invito a questa solennità. Egli diceva che questa è una delle più belle feste dell'igiene. Cosi offrite a questa laboriosa popolazione il modo di soddisfare ad una delle principali necessità fisiologiche dell’organismo, togliete da questi luoghi una delle più gravi cause di malattia, il vantaggio materiale e sociale sarà grande, poiché favorendo il benessere fisico delle popolazioni permetterete che si dedichi ad un lavoro attivo il tempo che le malattie rapirebbero con un forzato riposo, l'igiene col prevenire le malattie porta il suo contributo alla ricchezza del paese […]
Cavaglià conta 3000 persone nel suo territorio di cui 2000 nell’abitato. Per gli usi domestici l'acqua era fornita da pozzi in muratura dei quali 3 sono comunali. Detti pozzi essendo aperti servono ben spesso di ricettacolo a quanto piaccia ai malevoli di gettarvi dentro, avendo poi le pareti permeabili ricevono troppo facilmente per filtrazione dalle stalle, cortili, pozzi neri, certi liquidi tutt’altro che per renderne buone le acque. A questi difetti si aggiunge che qui le acque sono profonde da 15 a 40 metri e scarse nelle siccità. Se voleste avere idea del tempo che impiega la popolazione nell’accorrere ai pozzi pensate che in media ogni abitante consuma un 20 litri al giorno (comprendendo in questi, tutti i servizi anche pel bestiame) e che per attingere occorre almeno 1/4 d’ora, nell’insieme sono più di 500 le ore giornaliere richieste, le quali rappresentano l'opera di almeno 50 operai ed una spesa di 75 lire al giorno. Aggiungete che per la lavatura del bucato la popolazione doveva accorrere a roggio situate a qualche chilometro fuori dell’abitato.

1893 - L’INAUGURAZIONE DELL’ACQUA POTABILE A BIELLA

Tratto da l’Eco dell'Industria del 15/05/1883 https://www.giornalidelpiemonte.it/dettaglio.php?globalId=giopiens;2986288;1

Discorso pronunciato dal cav. Masserano nel gran salone dell’ospizio di carità, nel giorno della festa d’inaugurazione della condotta dell’acqua potabile […] Non è ancora trascorso un anno dacché l’aspirazione dell’acqua potabile in Biella era una presunzione, era un lusso, era un mito. Aspirare all’acqua potabile era un compromettere l’industria del luogo senza averne alcun vantaggio, era creare una nuova imposta senza compenso, era andare incontro ad una incognita: queste e molte altre ragioni venivano addotte dagli oppositori dell’acqua potabile, i quali interpretando a loro modo questo tanto sospirato pubblico servizio, scoraggiarono gli uni, e trattenevano lo slancio di coloro i quali volevano la sua pronta attuazione […] L’acqua che oggi vediamo zampillare cristallina dalle nostre fontanelle l’abbiamo fatta provenire dalle sorgenti dei monti d’Oropa. L’analisi chimica […] ci dice essere di una purezza tale, da far invidia a molte città d’Italia […] in Biella dove nei centri dell’abitato son costretti i cittadini ad attingere da certi pozzi acqua pregna di sostanze organiche ed ammoniacali, era un’ assoluta necessità il dover prendere un serio provvedimento. Nella parte poi più elevata della città, sul quartiere del Piazzo, dove per mancanza di pozzi d’acqua viva, vanno attingere acqua da quei certi magazzini o serbatoi, dove nascono, crescono, e putrefanno migliaia di esseri viventi, era un delitto lasciare ancora sospesa un’opera a danno della pubblica salute. […] in Biella dove nell’estiva stagione accorrono numerosi i forestieri a respirare la purezza della nostra aria, a godere il temperato nostro clima, a spaziare l’occhio nel panorama dei nostri monti, della nostre valli, per allettarli maggiormente più ad accorrere, dovevamo pure farli gustare la purezza e la cristallina limpidezza delle nostre acque.

STORIA DEI PRIMI PROGETTI

Tratto da L’Eco dell'Industria del 06/09/1900 https://www.giornalidelpiemonte.it/dettaglio.php?testata=L%27Eco%20dell%27Industria&data=1900/09/06 […] Nel 1871 sono pubbliche le lagnanze per la deficienza d’acqua buona e pulita. Qualche tintoria di lana meccanica dà luogo a violenti lagnanze; i giornali locali reclamano un provvedimento contro l'inquinamento dei nostri piccoli corsi d’acqua. Qualche sporadico caso di tifo attira l’attenzione sull'acqua dei pozzi e mette un po’ di paura in molti. Il Consiglio comunale il 5 ottobre 1872 e propone di far compiere gli studi opportuni per una condotta d’acqua potabile in città […] Chiede si nomini una commissione; la proposta è appoggiata e il comitato riferisce per bocca del consigliere Gavosto.

Luglio 1873 - La relazione Gavosto enumera le ricerche di fontanili sotto la Vialarda, alle falde del Piazzo, alla cascina Crava in Cossila e propone la derivazione a monte della roggia del Piazzo dal torrente Oropa; derivazione da studiarsi a carico dell’ufficio tecnico municipale. Questo studio si fa aspettare; i giornali ricantano ogni tanto il ritornello dell’acqua potabile. Strillano più specialmente sulla calda primavera del 1876 ed ecco che il 13 giugno di quell’anno, dopo lunga discussione nel Consiglio comunale è approvata la proposta che incarica la Giunta di far allestire un progetto di massima per una derivazione di acqua dal torrente Oropa. Il 10 ottobre 1876 l’ingegnere Municipale sig.Danese presentava un progetto per la conduzione dell’acqua potabile alla Città di Biella. Sono calcolati come necessari 584 m.c. d’acqua al giorno (oggi sono circa 1700). Volendosi avere dell’acqua anche per bagni e lavatoi, macelli, ospedale, ecc. sono richiesti 700 m. c. al giorno […]
La relazione irta di calcoli matematici, vien male accolta e non ha seguito. In quel mentre un certo sig. Nicodano Fortunato, scrive al Municipio (26 ottobre 1877) e propone di riunire le due fontane Rio de Cavallo (da pochi conosciuta e da lui tenuta eccellente) e Bora, nel territorio del Favaro. Essendo poca l’acqua rispetto alla popolazione, il Nicodano propone di unire quella oltre l’Ospizio di Oropa, del Rio Secco e dell’Issola (?) sotto la cava del granito; […]
La Giunta intanto assume informazioni presso parecchi Comuni circa i lavori fatti o progettati per condotte d’acqua: Spezia, Savona, Torino, Rivoli danno ragguagli; e il 16 novembre 1877 essa riferisce al Consiglio. Pone per principio che non convenga assolutamente al Municipio di addossarsi il carico della condotta, doversi tale còmpito lasciare alla speculazione privata; propone di accordare un premio di L. 20.000 a chi attiverà la condotta in base alle condizioni da concordarsi dietro la presentazione del progetto […] Il cons. Maggia ricorda la deliberazione di fare allestire un progetto di massima, senza del quale non si saprebbe a qual profitto si spenderebbero le L. 20.000. […] Con lettera 31 dicembre 1878 l’ing. Vaccarino riceve formale incarico di allestire un progetto […] Il 7 febbraio 1880 vien presentato al Consiglio Comunale il progetto.

giornale 1900

1893 - MUSCHIO: UNA PROPOSTA FANTASIOSA

Tratto da Tribuna biellese del 21/12/1893 https://www.giornalidelpiemonte.it/dettaglio.php?globalId=giopiens;3653263;1

C’è stata apprensione che a Biella venisse a mancar l’acqua potabile, per la siccità prolungata. Il timore era tale, che il semplice annuncio di un abbassamento di livello del Lago Mucrone indusse molte persone ad andar verificare sin lassù la verità della notizia […] Abbiamo pensato alle masse d’acqua che facilmente si potrebbero accumulare nel bacino d’Oropa per fornire abbondantemente, non solo le attuali fontane private e pubbliche in città, ma quelle numerose che potrebbero aprirsi ancora in città, nei sobborghi e nei vicini comuni di Chiavazza e Vigliano. Naturalmente, il nostro pensiero non ha ricorso a sbarramenti, stagni o serbatoi (i quali darebbero acqua stagnante e meno buona di quella purissima che ora ci viene da Oropa), ma al rimboschimento e ad un suo effetto poco avvertito sinora: la vegetazione dei muschi sotto le piante e i cespugli. Noi abbiamo supposto semplicemente che si potesse ricoprire una metà del territorio del bacino d’Oropa con uno strato di quell’erba fina e particolare, la quale cresce abbondante nei boschi e ricopre terra e sassi, con uno strato spesso da 10 a 30 centimetri. Non è tanto agli alberi e alle loro frondi che spetta il compito di conservare le acque che vengono dal cielo, quanto al muschio frondoso. Questa pianticella, cui vien data pochissima importanza generalmente, assorbe e trattiene enormi quantità d’acqua. Secco d’estate, si comporta come una spugna quando piove; cresce cioè di volume e moltiplica straordinariamente il proprio peso per saturazione d’acqua. Giunto alla saturazione, lascia colare lentamente l’eccedenza nel substrato terroso e quindi a valle […] Venne determinata sperimentalmente la quantità d’acqua assorbita da varie specie di musco […] Seguendo questo calcolo abbiamo supposto che il bacino d’Oropa presenti un’estensione piana da rimboscare di un milione di metri quadrati, un’area quadrata avente un chilometro di lato. Nelle frequenti piogge temporalesche, negli acquazzoni improvvisi ed abbondanti (pei quali va famosa la convalle tra il Mucrone e il Becco del Campo) un tale strato muscoso, alto 20 cm., potrà trattenere venti mila metri cubici d’acqua, prima di lasciarne scendere a valle una quantità sensibile. …

1894 - L’ACQUA POTABILE AL BARAZZETTO

Tratto da L’Eco dell'Industria del 24/06/1894 https://www.giornalidelpiemonte.it/dettaglio.php?globalId=giopiens;2997474;1

Mentre da tutte parti si provvede al servizio dell’acqua potabile, e mentre abbiamo sotto di noi l’esempio di Biella, città che è ampiamente fornita di acqua ottima ed abbondante, quassù nel Barazzetto siamo costretti ad attingere acqua da pochissimi pozzi dei quali uno solo è veramente pubblico. Ed ora accade che anche i pozzi sono scarsissimi d’acqua, anzi quello pubblico è pressoché asciutto. Non sappiamo che dire della qualità della nostra acqua; ma tutti sanno per esperienza che quando l’acqua nei pozzi è scarsa è altresì per lo più impura, a cagione della melma che si frammischia all’acqua. Si è parlato più volte di condurre acqua potabile da una qualche sorgente viva, o di derivarne dalla stessa condotta d’acqua potabile per Biella. Finora non si è fatto nulla perchè mancano i denari […] Non dovrebbe il Municipio attendere che vi siano reclami formali, o che intervenga il medico provinciale, così come è intervenuto in alcuni comuni del Circondario […]

1903 - L’ACQUA MANCA ANCORA IN GRAN PARTE DEI COMUNI

Tratto da L’Eco dell'Industria del 26/07/1903 https://www.giornalidelpiemonte.it/dettaglio.php?globalId=giopiens;3011551;1

Una recente deliberazione del Consiglio comunale di Tollegno, che provvide per la condotta di acqua potabile all’abitato, ha risollevato in molti Comuni il desiderio di eguale beneficio, nell’interesse dell'igiene, della nettezza, e talvolta anche della necessità popolare. Siamo, si può dire, ai piedi delle prealpi, d’onde scaturiscono in copia le acque limpide che vanno ad irrigare e fecondare la vasta pianura, e sembra che sia per tutti i Comuni biellesi facilissima cosa assicurare una buona condotta di acqua potabile: in realtà, però, la maggior parte dei Comuni biellesi non è per questo riguardo in condizioni più favorevoli dei Comuni lontani dalla montagna. Biella ha la conduttura di acqua da Oropa fin dal 1883; ma le frazioni Barazzetto e Vandorno attingono ancora ai pozzi arcaici l’acqua per i bisogni delle popolazioni. Quasi alle nostre porte, Chiavazza persegue da anni, ed invano, l’ideale di una condotta d’acqua igienica ed abbondante: Pralungo deve affannarsi fra liti e misure tecniche per mantenere il godimento di poca acqua derivata dal torrente Oropa: Sagliano Micca ha in due o tre riprese cercato di assicurarsi il beneficio di acqua potabile, ma il provvedimento definitivo è ancora di là da venire; in Graglia non bastano le generose elargizioni del Senatore Federico Rosazza per risolvere il problema dell’acqua potabile; in Salussola, in Zubiena, in Mongrando, in Tavigliano si avvicendano studi, progetti, proposte, e si rimane allo status quo; in molti altri Comuni la generosità di alcuni privati e l’iniziativa concorde degli abitanti di qualche frazione hanno parzialmente soddisfatto ai bisogni della popolazione, ma la maggioranza non ne può trarre profitto. Per lo più l’acqua potabile è attinta nei pozzi scavati più o meno profondi; non sempre è in quantità sufficiente, e più sovente, dove si agglomera la popolazione operaia od agricola essa è igienicamente difettosa. In collina ed in montagna prevale il sistema dell’acqua cosidetta di catena: da una fonte o da un torrentello vien derivata una piccola roggia che scorre scoperta pel tratto di qualche chilometro ; e gli abitanti dei dispersi casolari o dei piccoli raggruppamenti di case vi attingono pei loro bisogni: sono frequenti le contestazioni, e non sempre l’acqua, che raccoglie le lavature dei terreni, è buona e salubre. Comprendiamo che non è certamente possibile provvedere sul serio buona e sufficiente acqua potabile per tutti i Comuni e per tutte le frazioni in cui sono dispersi i Comuni di montagna [...]



giornale 1900

1903 - L’ACQUA POTABILE, IN UNA LEGGE PER I LAVORATORI DELLE RISAIE

Tratto da Il Biellese del 29/04/1903 https://www.giornalidelpiemonte.it/dettaglio.php?globalId=giopiens;2883853;1

I Ministri dell'Interno e dell'Agricoltura hanno diramato ai Prefetti l'annunciata circolare sul lavoro nelle risaie. In essa si ricordano: provvedere i lavoratori di buona acqua potabile e di ricoveri notturni sufficienti ed igienici; che i lavori non comincino prima di un’ora dopo il levar del sole e cessino un’ora prima del tramonto; che non si abbiano ad impiegar ragazzi sotto i 13 anni; non permettere il lavoro nell’acqua se i lavoratori non sono calzati.


1905 - PIÙ FONTANELLE E MENO SPRECHI

Tratto da Il Biellese del 08/02/1905 https://www.giornalidelpiemonte.it/dettaglio.php?globalId=giopiens;2883227;1

Consiglio Comunale di Biella, si raccomanda l’impianto delle fontanelle intermittenti per ridurre lo spreco dell’acqua e avere possibilità di aumentare così il numero delle fontanelle nella città. Il Sindaco osserva che si stanno già facendo gli esperimenti; ed una appunto per questo è stata posta in piazza S. Cassiano, la quale pare dia buoni risultati.

1910 - L’ACQUA POTABILE DELLA NOSTRA CITTÀ NON È INQUINATA

Tratto da Gazzetta di Biella del 02/07/1910 https://www.giornalidelpiemonte.it/dettaglio.php?globalId=giopiens;3019182;1

Qualche apprensione sulla pubblica salute indusse il nostro ufficiale Sanitario a suggerire al Sindaco l'opportunità di obbligare i proprietari ad una sollecita pulitura delle vasche, oltre a far esaminare da periti chimici la nostra acqua potabile. La perizia eseguita ha dato risultati soddisfacentissimi; l’acqua nostra è sana e buona. In una sola fontanella, quella di Piazza S. Cassiano furono riscontrati in modo abbastanza evidente taluni minuscoli insetti. che, per quanto non pericolosi alla salute, sarebbero tuttavia mal graditi inquilini dello stomaco…..


2022: approfondimenti e riflessioni sull'acqua, oggi. Ing. Paolo Mello Rella: https://mellorellapaolo.wordpress.com/2021/10/13/acqua/

Pagina realizzata il 16 gennaio 2022
Biellaclub.it offre una panoramica sul biellese. E' un grande archivio che si migliora nel tempo. Tutto il materiale è pubblicato gratuitamente. Il nostro unico obiettivo è di valorizzare il biellese. Tutti possono aderire al progetto e collaborare.


Credits
questo sito appartiene a chiunque abbia contribuito alla sua crescita nel tempo. E' utile e gradita qualsiasi collaborazione, anche solo occasionale. Per contattarci o inviare materiale: biellaclub@gmail.com