Il pioniere della posa sottomarina dei cavi telegrafici

Jona Emanuele Giovanni Battista Pirelli, l'industriale della gomma e della guttaperga, sfidando la concorrenza inglese riuscì nella grande impresa di portare in Italia la tecnica dei cavi telegrafici sottomarini, strappando al governo la commessa per il potenziamento della rete telegrafica nazionale, quindi dell'allacciamento delle sue terre d'oltremare. Fu suo faro Emanuele Jona, allievo di Galileo Ferraris a Torino e pioniere della telegrafia sottomarina italiana. Così nacque la grande avventura che portò l'Italia a sfidare il mare, creando la più affascinante fra le sue industrie.

 

Nato a Biella il 1° ottobre 1860, Emanuele Jona si laureò in ingegneria a Torino, nel 1885, con Galileo Ferraris, e successivamente si perfezionò all'Instituto Montefiore di Liegi, Dal 1886, per 33 anni, esercitò la professione di ingegnere elettrico presso la Società Pirelli, occupandosi di cavi sottomarini e raggiungendo il tale ambito notorietà mondiale.

La Pirelli aveva iniziato la produzione di cavi già nel 1878, ottenendo dopo qualche anno dal Ministero dei Lavori Pubblici l'incarico di realizzare un progetto relativo all'allacciamento telegrafico di alcune isole minori con il continente. A tal fine, già nel 1885, si costruì un apposito stabilimento a La Spezia e si commissionò a un'industria navale scozzese la costruzione di un piroscafo posa-cavi, il “Città di Milano”. La Pirelli si rivolse poi a Galileo Ferraris, per ottenere indicazione circa un promettente neolaureato da impiegare in ruoli dirigenziali nello sviluppo del programma dei cavi elettrici. Fu così che Jona, appena perfezionato a Liegi, nel gennaio del 1886 iniziò la sua attività presso la neocostituita Pirelli-Cavi, assumendone ben presto la direzione generale e, con eguale rapidità, occupando nella professione una posizione di primo piano a livello internazionale.

I contributi scientifici di Jona riguardano principalmente i fondamentali problemi tecnici dell'isolamento elettrico dei cavi... Per tale indagine Jona integrò la propria sensibilità applicativa di tecnico con la rigorosa formazione teorica dell'insigne matematico T. Levi Civita. Il risultato finale, esito di una collaborazione tanto proficua quanto rara nell'Italia del tempo tra un fisico matematico e un ingegnere, fu cruciale e si tradusse nella formulazione teorica e realizzazione di un particolare cavo multistrato denominato “cavo graduato”. E' merito indiscusso di Jona aver individuato, nella forma ancor oggi impiegata, la soluzione del problema di rendere più uniforme la distribuzione spaziale del gradiente elettrico attraverso lo strato isolante.




Jona Emanuele

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Giorgio Gulmini, 25 marzo 2017
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