“Antony Mc Call. Breath. (the vertical works)”.
20 marzo-21 giugno 2009.  Hangar Bicocca. Via Chiese  2, Milano
A cura di Serena Cattaneo Adorno.
Orari: tutti i giorni  11-19.  Giovedì 13,30 -22. Chiuso il lunedì.

Gioiosa celebrazione dell’effimero: scolpire con la luce.
Dopo le tante forme di aberrazione dell’arte d’oggi, (vuoi  “provocazione” o “ denuncia”) sembra che   gli artisti stiano finalmente proponendo  dimensioni più alte e più vicine al  concetto classico di bellezza.
Un esempio di questa che appare una felice inversione di tendenza ci viene in questi giorni  da un nuovo  “sito sacro” per l’arte contemporanea: l’ Hangar della Bicocca, a Milano.
Divenuto “Fondazione”, l’Hangar della Bicocca, che ha già ospitato interessanti esposizioni d’arte,  ha inaugurato una nuova, sorprendente e bella mostra: “Anthony Mc Call. Breath ( the vertical works)”, su progetto di Serena Cattaneo Adorno.
anthonymcall_400L’Hangar , che un tempo accoglieva particolari strutture industriali della Pirelli, è  un grandissimo edificio, oggi nella parte principale pitturato in nero, in grado di accogliere installazioni di eccezionali dimensioni, come sono appunto le sculture in luce dell’ inglese Anthony Mc Call.
L’allestimento di queste opere, una decina in tutto, ha richiesto un ambiente particolare:  pavimento, soffitto, pareti , tutto assolutamente nero. Qui sono ospitate le sculture, fasci di luce che da un altezza di 10 metri vengono  proiettati sul pavimento, formando coni luminosi, forme verticali tridimensionali  che variano in rapporto al particolare  disegno voluto dall’artista  e proiettato sul pavimento.
Un leggero pulviscolo di vapore  crea un mutevole effetto  di superficie tra il punto di partenza del fascio radioso al soffitto, fino al suo contatto con la linea del disegno chiaro  tracciata  sul pavimento.
L’impressione è assolutamente  delicata e fiabesca, quasi si entrasse in un luogo di sogno e di magia. Le strutture essendo di luce possono essere attraversate, Le pareti si possono toccare, con la sorprendente sensazione di eliminare  il concetto fisico dell’impenetrabilità dei corpi.
E’, tutto sommato,  un regalo di illusione che accarezza i sensi, e provoca lo stupore e  l’incantesimo della magia.
Non si deve  nemmeno temere che  l’impalpabile  polvere d’acqua saturi l’ambiente distruggendo il sogno. Invisibili sensori ne  regolano  infatti i modi e la quantità.
Le opere esposte sono proiezioni verticali, in gran parte inedite, prodotte tra il 2004 e il 2009. Rimarranno esposte fino al 21 giugno 2009.
 Da aprile sarà a disposizione il catalogo illustrato con testo critico di Hal Foster, pubblicato da  Edizioni Corraini, Mantova.



Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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