Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
Anche quest'anno il Comune di Milano ha voluto rinnovare lo splendido regalo d'arte fatto ai cittadini in occasione delle Festività Natalizie, nella sede di Palazzo Marino, in Piazza della Scala.
Protagonisti in questa occasione due straordinari capolavori provenienti dal Museo del Louvre di Parigi: "Amore e Psiche" di Antonio Canova ( 1757- 1822) e "Psyché et l'Amour" di Francois Gérard (1770-1873).
Un accostamento che già nell'immagine di presentazione si dimostra eccezionale: i volti dei due personaggi, rivelano una comune armonia e bellezza, quasi fossero opera della stessa mano.
La mostra, curata da Valeria Merlini e Daniela Storti, alle quali si deve anche il bel catalogo realizzato con Vincent Pomarède, per le edizioni Rubbettino, si avvale di un' importante scenografia realizzata dallo Studio Greci Architettura. 
E' stata infatti ricreata l'atmosfera fiabesca di un grandioso giardino con il prato in erba sintetica e profonde arcate aperte nel verde di alte siepi, le cui ombre si spingono fino in cima alle pareti, ricreando la suggestione di un antico labirinto neoclassico.
Qui in luminose teche di cristallo, i meravigliosi protagonisti del dipinto di Gérard, preludono di poco alla visione incantevole della scultura di Canova.
Amore e Psiche, giovani e bellissimi, racchiusi nell'assoluta perfezione dell'arte del Settecento, sono uno spettacolo delicatissimo che dona emozione.
E' un dialogo intimo, intenso e silente, fatto di sguardi che toccano i magici vertici della trascendenza cui attinge ogni purissimo sentimento d'amore.
Fra le mani di Psiche sembrano palpitare appena le ali di una farfalla che si posa con delicatezza estrema sulla mano di Amore.
Mentre nel grande dipinto di Gérard la farfallina appare eterea e sospesa sopra il capo dei due personaggi.
La parola "psychè" in lingua greca significa "farfalla", ed anche "anima". Sospesa fra le mani di Anima e di Amore, la farfallina che Antonio Canova ha scolpito con la leggerezza di un fiore, racchiude il simbolo del sentimento più alto e più nobile della vita.
