IL BIELLESE NEI LIBRI

Ternengo

Un piccolo paese adagiato sulle colline Biellesi

di Lorella Cav. Torelli

Ternengo

pag. 5

La storia antica

[...] Un’antica leggenda narra che un figlio scapestrato dei Conti Avogadro di Valdengo fu allontanato dalla famiglia ed il padre, cacciandolo, pronunciò la frase “Ti rinnego!”. Il giovane, lasciato Valdengo, s’incamminò verso le montagne ma, giunto presso le colline di Valsera (oggi frazione di Ternengo), estasiato dalla bellezza del luogo, decise di stabilirvisi ed ivi creare un nuovo feudo dal nome “Ti-Rinnego”, trasformato poi in “Tirnengo” fino a diventare “Ternengo”. Ma si tratta solo di un racconto che è stato tramandato nel corso degli anni, di generazione in generazione, senza avere alcun fondo veritiero. In realtà, il nome del paese è d’origine Longobarda: infatti, la prima famiglia stabilitasi in questo territorio proveniva da Brescia ed il cognome era “TERNA”; aggiungendo a quest’ultimo il suffisso “ENGO” (possesso) nacque il nome “TERNENGO”, vale a dire “PROPRIETA’ DEI TERNA” [...]
pag. 8

Il castello

[...] Eretto per difesa, il Castello di Ternengo sorge in una posizione defilata e strategica ... Costruito come rocchetta, fu utilizzato per lo più, secondo la definizione dei Conti, come “residenza castellata” ed é di una tipologia rara da trovare in questa zona [...] Nella rocca di Ternengo si radunavano, per esercitarsi nel maneggio delle armi, tutti gli uomini validi di Bioglio, Ronco, Pettinengo e Zumaglia sin dal 1300, perché erano tutti concordi nel difendersi dalle scorrerie che facevano le famigerate soldataglie dei Fieschi, Signori di Masserano. Le uniche avventure militari che poté vantare d’aver avuto il castello, oltre agli attacchi dei Fieschi, furono quelle degli Spagnoli, che già assediavano il Castello di Zumaglia, e quelle dei Francesi del Maresciallo Brissac. Tutto il complesso doveva essere circondato da un fossato, ancora ricordato nel 1701 [...] Nel 1980 il castello fu acquistato dall’Architetto Fiorentino Mauri, primo ed unico tra tutti i proprietari, a redigere una serie di cartografie riguardanti piante, facciate, interni e planimetrie. In questo modo, il Sig. Mauri appronta un progetto di “restauro conservativo”, vale a dire il risanamento dell’edificio, lasciando in vista la lettura dell’età del manufatto [...]
pag. 41

Frazione Oro

[...] Fin dagli inizi del 1900, a Frazione Oro esisteva, lungo la via principale, un bar-trattoria di proprietà della famiglia Pasquina. Nel 1931 il locale fu rilevato dalla famiglia Serralunga che, oltre all’attività di ristorazione, aggiunse anche la rivendita di sale e tabacchi e così prese il nome di “La Censa” (traduzione dal dialetto: “La Tabaccheria”). Al piano inferiore si trovava un forno per la produzione del pane. A fianco l’edificio, nella parte bassa, c’era un campo per il gioco delle bocce; quando dovevano svolgersi gare di una certa importanza ed il campo non era sufficiente per accogliere tutti i giocatori, veniva utilizzata la strada provinciale (ai tempi non ancora asfaltata) nel tratto a partire dal Castello fin giù a Frazione Croce. In queste occasioni, il paese s’animava di molta gente forestiera e, dato che gli unici mezzi di trasporto erano le biciclette, c’era un personaggio soprannominato “Gioan Madon” che svolgeva la mansione di “posteggiatore” dei veicoli a due ruote e pedali. Non essendoci ancora i frigoriferi, si utilizzava il vecchio lavatoio per tenere al fresco vino, gazzose e birre. [...]
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un particolare ringraziamento alla sig.ra Lorella Cav. Torelli per l'autorizzazione alla pubblicazione


Lo scopo di queste pagine è di mostrare (attraverso i libri) le caratteristiche storiche, turistiche, sociali ed economiche del Biellese. Qualche fotografia e un po' di testo, senza pretesa di fare un lavoro perfetto, creando un archivio che cresce e migliora nel tempo. IL BIELLESE NEI LIBRI è a disposizione di tutti gli editori/autori che vogliano fare conoscere le opere riguardanti il territorio. La pubblicazione avviene in forma gratuita.



20 maggio 2009