Ciao. Tu non mi conosci, ma io so chi sei. Nessuno ti ha ancora parlato di me? Curioso. Anzi, è un fatto davvero molto strano. Perché io esisto per te, solo per te. E tu, ricolmo d’inconsapevole riflesso, cominci un giorno e lo finisci solo per me. E nemmeno lo sapevi, immagino. Allora mettiti comodo che ti spiego un paio di cose. Scommetto che sarà una bella sorpresa scoprire che mentre ami, soffri, dormi, odi, viaggi, sogni, preghi, … tutto quello che fai ti porta a me. Non so come accadrà, e se anche lo sapessi non te lo direi mai. So solo che siamo uniti, tu ed io. Ci separeranno un’esplosione, una malattia, una macchina che passa con il rosso, un vetro che s’infrange, un boccone andato di traverso, un medicinale scaduto, qualche milione di cellule andate a male da qualche parte nel tuo corpo, un proiettile di un rapinatore, l’ago di una siringa infetta, una scopata senza protezione, un treno che deraglia, una scossa elettrica, un gas velenoso, una caduta in montagna, una nuotata in mezzo ad una corrente più potente delle tue forze …. non lo so. Le possibilità che ci attendono sono infinite. Ma tu ed io, lì alla fine, ci arriveremo insieme. Uniti in un abbraccio caldo e sensuale. Incestuosamente abbracciati. Perché io sono il tuo ultimo respiro. Io sono l’ultima boccata d’aria che ti separa dalla morte. Tutto qua. Io sono il nulla che ti separa dal Nulla. Sono ossigeno, gas di scarico, profumo, germi, sostanze inebrianti, non lo so cosa sono. Ma so che sarò l’ultimo. E ti aspetto. Paziente e silenzioso, aspetto nel buio. Non ho fretta, non provo piacere. Non soffro, non m’illudo, non m’illumino d’immenso. Non faccio niente di niente. Non ho nemmeno la tv, non navigo in internet. Solo, aspetto. Da solo. Per me non c’è problema. So che quando finirai tutti i miei fratelli, i respiri normali, i gemiti d’amore, i sospiri d’intesa e di sollievo, i rantoli di sofferenza, i mugolii nel sonno, le inspirazioni in palestra e le espirazioni meditative, so che toccherà a me. Entrerò in scena a riflettori spenti, in punta di piedi. Come un comprimario sempre inquadrato di spalle. Ma dirò io l’ultima frase, esalerò io l’ultimo respiro. Se non ci avevi ancora pensato, ora sai che esisto. E sta a te decidere come spendere il tempo che ancora ci separa. Perché, te lo ripeto, io non so quando c’incontreremo. Ma ormai non fa più differenza. Dici che da adesso la tua vita continuerà nello stesso modo? Non so, dipende tutto da te. Per me non cambia nulla, ora lo sai. Io ti aspetto, come prima. Con affetto, il tuo ultimo respiro PS: Spero di non averti rovinato la festa più del necessario.